INCREDIBILE: DON ANTONIO AL CONGRESSO DEL PERÙ

TEMEVO FOSSE UNO SCHERZO

Mica capita tutti i giorni di essere invitati al Congresso della Repubblica del Paese dove ti trovi, in più per ricevere un riconoscimento. E chi se lo aspettava!
Arrivò una telefonata strana. Una segretaria, a nome di una congressista a me sconosciuta mi invita al Congresso della Repubblica. Mi pongo sulla difensiva e ci scappa fuori un bel NO, temendo uno scherzo. Dopo un giorno mi decido a chiedere consiglio a Ruth, alunna di italiano ed esperta nel campo politico. Anche lei è sorpresa, ma almeno dice di conoscere Vivian Olivos Martinez. Dopo un’ora mi richiama: “Padre, non mi è del tutto chiaro, comunque è una bella occasione, accetti, io l’acccompagno”. Scatta così il VAMOS, andiamo.
Così lunedì 23 novembre vado a Lima con una delegazione ufficiale della città di Huacho che sta per celebrare il suo 149ª aniversario. Tutte le porte aperte, siamo attesi e scortati nell’emiciclo del Senato della Repubblica. In prima fila siamo in otto, ci sarà un motivo. Emozionato ed elegante, aspetto, sempre con una buona percentuale di dubbio, sentendo su di me lo sguardo rassicurante del mio angelo custode, Ruth.

Dopo quasi un’ora di ritardo appare la giovane congressista della Regione Lima che, dopo una presentazine non priva di spunti politici, invita due suoi colleghi al suo fianco e pronuncia per primo il mio nome, con il tono di un’amica di vecchia data: “Padre Antonio Colombo, si avvicini”. Spunta una pergamena che scioglie tutti i misteri.
“La congressista della Repubblica, Dra. Vivian Olivos, Martinez, consegna il RICONOSCIMENTO a padre Antonio Colombo per il suo infaticabile lavoro pastorale e sociale orientato ai bambini, ai giovani e agli adulti della Diocesi di Huacho.

Lima 23 ottobre 2023 Firma e timbro

Ricevo superemozionato una pergamena e una targa in vetro. Applausi, sorrisi, strette di mano, foto e gioia semplice.

PERCHÈ A DON ANTONIO?

Commento di Regina Eveline, giovane giornalista
È stata una cerimonia allegra.
Come un modo per celebrare e rafforzare l'orgoglio della cultura huachana, si é presentata la marinera norteña di nome “Huacho, la regina del norte chico” dell’autore Ivan Reyna Mercado. Da un’altra parte è stata messa in scena la storia della mummia “dell’uomo tatuato di Huacho”.
Il sindaco Santiago Cano ha invitato tutti a conoscere Huacho, città bella e di gente accogliente.
Il momento centrale ha visto la congressista Vivian Olivos Martinez, accompagnata dai colleghi Eduardo Castillo e Roberto Chiabra, conferire uno speciale riconoscimento a otto personaggi della città, il primo è Padre Antonio Colombo, missionario di vocazione, milanese di nascita, ma huachano in un angolo del suo cuore.
Don Antonio, sacerdote, insegnante, missionario e direttore dell’istituto di Lingua italiana a Huacho, “San Francesco di Assisi”, è conosciuto e amato da molti per il suo lavoro pastorale e sociale. Don Antonio, che è arrivato a Huacho 16 anni fa, si è dedicato a evangelizzare gli huachani, sopratutto i bambini e giovani perché vede in loro come la rappresentazione del cuore di Dio. Nell’ambito sociale, lui viene realizzando ogni Natale la Cioccolata nei luoghi più remoti e poveri della nostra città e provincia come Peñico o ex Fujimori.

Inoltre, Don Antonio è sempre pronto a visitare gli infermi negli ospedali e i carcerati, riconoscendo che entrambi sono la presenza di Dio misericordioso.
La lista di tutti i suoi lavori a Huacho continua ad aumentare ogni giorno, spaziando dal suo gruppo sportivo alla celebrazione gioiosa dei matrimoni, circa 60 all’anno! La sua presenza nella città dell’ospitalità, ci stimola nell’aver cura dei poveri, dei sofferenti che hanno bisogno della grazia del Signore.
La cerimonia è finita dopo due ore. E, come non si poteva fare in un altro modo, don Antonio, concluso il suo discorso, ha invitato tutti i presenti a fare la preghiera preferita del Padre Nostro. Così, con le mani aperte al cielo, lui ringraziò la Congressista Viviana e nello stesso tempo chiese al Padre celestiale di proteggere il popolo huachano che tanto ama.
Post-scriptum Mancava la medaglia e il distintivo. Arrivarono proprio il giorno dei festeggiamenti per Huacho elevata a città da 149 anni, cioé il 10 novembre.
Questa volta toccó al Sindaco Santiago Cano La Rosa riconfermare a livello locale la stima che gode padre Antonio. Altre emozioni per lui come stimolo a continuare la sua presenza tra noi, caratterizzata anche dal suo quasi costante sorriso verso tutti.

IL VERDE ESTADIO 70

Il deserto si era ripreso il suo dominio schiacciando sotto le scarpette di calcio quell’erba americana che lui riteneva “inutile”. Ma non tutti i bambini avevano la possibilità di fare la doccia dopo ogni allenamento, impolverati com’erano. Dopo 5 mesi di lavoro è tornato il verde quello che piace alla vista e addolcisce il contatto con la terra. Di nuovo tutti in campo, con un pallone ai piedi, sognado il gol.

GLI SPAZI NUOVI DEGLI AMICI AFRICANI

Facebook “Antonio Colombo” si é aperto a una lingua in più, l’inglese dei nuovi amici che dallo Zambia ci fanno conoscere orizzonti diversi del mondo. L’ultimo messaggio in foto ci presenta la belleza della Messa di Natale, vissuta, cantata e anche danzata.

LE IMMANCABILE CIOCCOLATTE

A las Minas ho trovato la tristezza lasciata dall’alluvione del marzo scorso che ha spazzato via totalmente la casa della professora Angela. Ma non si é spenta la generosità del suo cuore, come la vivacità dei bambini e il cuore grande dei medici dell’Ospedale Regionale che hanno passato un giornata con loro nel nome di Gesù Bambino - Papà Noel.
A Peñico la grande novità, oltre la decennale cioccolatta promossa dalla Famiglia Italiana in Huacho: NOVE BATTESIMI E NOVE PRIME COMUNIONI, nella cappella del piccolo centro. Ci volevano proprio per riempire di luce stupenda gli occhi dei bambini e dare, non so come, una fierezza ai loro genitori e al direttore Riccardo. Quanto bene ha fatto anche a me quella cerimonia, sentirmi strumento dell’amore di Dio che vuole arrivare a tutti, proprio a tutti.

GLI 83 ANNI CON LA TRISTEZA DELLE GUERRE

Quando parlo del mio anno di nascita sono obbligato a specificare che era un anno di guerra, durata poi altri quattro. Arrivare agli 83 per sentire nelle orecchie gli scoppi delle bombe e negli occhi vedere gli stessi orrori, fa male al cuore anche se si tratta di paesi lontanissimi dal Perù.
Il calore e la fede delle persone che partecipano costantemente alla mia messa del mattino alle 7:30, mi hanno fanno rinascere la speranza. Allo stesso altare ho spento la candelina 83 al centro della torta tra il canto gioioso: “Cumpleaños feliz, te deseamos a ti…”
Sì, ci vuole pace nel mondo.

DAL CARCERE LA CROSTATA DI MELE

Proprio così, sono entrato in carcere per donare e sono uscito trionfalmente con in mano una torta, una crostata di mele ancora calda e profumata, fatta con amore dagli interni che partecipano al laboratorio alimentare.
Una crostata di mele in cambio di due macchine da cucire, frutto della generosità locale e internazionale. Così gli interni del carcere di Carquin mi hanno ringraziato. Mai perdere la speranza. Il bene esiste anche nel 2023. Uno scambio merci: una torta per due modernissime macchine da cucire, un piccolo miracolo nel carcere.

IL PRESEPE TRA BETLEMME E IL CALVARIO

Ogni anno riempio la casa di almeno quattro presepi, dando sempre priorità a quello della sala da pranzo estiva
Lo sfondo è fisso da mesi: il trittico della Crocifissione ritrovato nella mia casa dell’oratorio di Cerro Maggiore nel 1971 sotto quattro strati di vernici. Coprirlo per il Natale non mi sembrava giusto. E allora perchè non mettere un semplice presepe andino ai suoi piedi? Betlemme e Calvario, gioia per il Bambino Gesù che nasce e tristezza per lo stesso Gesù messo in croce. Beh, cosi è anche la nostra vita, un alternarsi di sorrisi e lacrime, di gioie e di dolori però sempre guidati da una Stella che parla di cielo.

AUGURI PER IL 2024

Non ho di meglio dell’augurio che Lyzhet Cynthia ha fatto a me, a commento di una foto con gli alunni di italiano sullo sfondo del tramonto sul Pacifico
In spagnolo suona così:
“Padrecito, aquella sonrisa nunca lo pierdas” In italiano e per tutti i miei 27.399 lettori del blog in sei anni, si può esprimere così: NON PERDERE MAI IL SORRISO, IL TUO SORRISO, per tutto il 2024. Nunca!

Don Antonio Colombo

Huacho, 12 Dicembre 2023