IL MIO SECONDO LIBRO SU HUACHO

LA MESSA NELLA CHIESA RESTAURATA

Cresceva in me il desiderio di celebrare una Messa nella Chiesa rinnovata della Santissima Croce di Hornillos. Peró il covid continuava a colpire duramente la cittá di Huacho e il vaccino appariva solo in sogno. Giovedí 15 aprile mi sono deciso, dopo aver preso tutte le misure del protocolo anti covid e aver invitato poche persone.
Una famiglia vicina arrivó con un tavolino per utilizzarlo come altare, non c’erano sedie, ma tutti i 15 presenti hanno vissuto un momento storico quando si presentó una signora che teneva nelle sue mani la sacra statuetta della “Santissima Croce di Motupe” che tornava a casa sua dopo ventanni di esilio. Tutta la celebrazione della Messa é stata una emozione ininterrotta, il mio volto si é riempito di luce e di pace come poche volte nella mia vita.

Un grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto in questa avventura per ricuperare questo spazio alla fede, dopo tanto abbandono. Mancava questo cibo spirituale in quella zona periferica. Con un appoggio alla mensa popolare sí é finalmente creata un’armonia con il pane dell’altare. La presenza della Chiesa rinnovata é un segno di speranza per tutti gli abitanti antichi e nuovi della spiaggia di Hornillos, a un centinaio di metri dall’Oceano Pacifico.
Ha due torri, ma manca la campana. Ci penserà la Provvidenza.

IL VACCINO PER GLI ULTRA 80.

Come non emozionarsi quando iniettano nel tuo bracio il vaccino Pfizer, una vera arma per vincere la guerra contro questa terribile pandemia del covid! Nella mia vita personale, diventa una data storica il lunedí 10 maggio alle 15, presso l’Universitá Faustino Carrion. In veritá, io non avevo piú speranza di arrivare a questo risultato, pur avendo appoggiato con entusiasmo la campagna nazionale: “Un vaccino per gli anziani, una prioritá”, guidata dal professore Wilfredo Ardito Vega della Universitá Cattolica di Lima.
Appena vaccinato ho mandato il mio grazie proprio a lui. Dopo solo due minuti mi arriva la sua risposta.
“Mi sono emozionato per il grazie da parte di padre Antonio Colombo, ottantenne, mitico sacerdote italiano con molti anni d’Afrca, che finalmente ha potuto essere vaccinato in Huacho.

Gli avevano offerto di vaccinarsi in Italia, ma lui ha preferito restare qui senza nessun privilegio nel confronto degli altri anziani. Ha avuto fede che saremmo riusciti a far ragionare il Governo perché desse questa prioritá agli anziani. Ha confidato in me, ben sapendo che era una grande responsabilitá”.
Posso aggiungere: “Ce l’abbiamo fatta!”
La Diresa (Direzione Regionale della Salute) publica 4 foto con queste parole: “Con molta speranza, padre Antonio Colombo, ha ricevuto il vaccino contro il Covid-19, nella Universitá Nazionale José Faustino Sánchez Carrión di Huacho. É molto contento del lavoro ben coordinato tra il governo regionale e la Diresa nei due centri di vaccinazione. Ha poi invitato tutti alla calma in mezzo a questa seconda ondata covid, supplicando di non abbassare la guardia anche se si é giá vaccinati”.
Lunedì 24 maggio, ho ricevuto la seconda dose, che respiro! Anche stavolta non sfuggo al fotografo dell’ospedale che publica la foto con questo commento: “Oggi, con 80 anni di età, padre Antonio è molto contento, ringrazia tutto il personale medico perchè gli hanno dato una speranza in più per poter continuare il suo impegno pastorale in Huacho. Come il sacerdote, mille anziani si stanno immunizzando con il vaccino Pfizer per combattere questa pandemia”. Dicono che la mia presenza è uno stimolo di garanzia per la gente ancora sospettosa verso il vaccino.

È vero, dopo un giusto periodo di attesa, sono tornato a camminare per le vie della mia città, sempre con doppia mascherina. Qualcuno però sempre mi riconosce.
Ieri un giovanotto, seduto su una banchina della piazza Mandamiento, con il suo grido, mi ha fatto spaventare: "Colombo, Colombo!" Mi sono fermato, l'ho guardato, non mi convinceva... "Colombo, io la conosco, lei veniva in carcere a trovarci, sono fuori da qualche mese, vendo caramelle e biscotti per la strada... Si ricorda il concorso dei presepi per Natale dello scorso anno, al carcere?" Abbassa la mascherina, il suo volto si è illuminato, vedendomi. Tutto chiaro anche per me, è un amico, mi sono avvicinato, commosso, abbiamo parlato e poi gli ho dato un aiuto.
Purtroppo il Perù fa notizia sul Corriere della Sera del 2 giugno: “Il dato record. Il Perù quasi triplica il bilancio dei morti: 180.000. Il tasso di mortalità è di 551 ogni 100mila abitanti in Perù, il più alto tra i paesi del mondo. Un triste record a solo 5 giorni dal ballottaggio per la elezione del nuovo Presidente”.

RADIO STEREO 92: “PARLIAMO DI PADRE COLOMBO”

Non ricordo chi mi ha mandato questo pezzo radiofonico, datato novembre 2019.
L’ho trovato simpatico, leggete qui, addirittura dicono che sono “un pane di Dio”.
“Nella Cattedrale ci sono vari sacerdoti
- A me viene un senso di tenerezza, sempre con tanta voglia di salutarlo, c’é un prete, l’italiano…
- Il padre… Oh, Dio, non ricordo… quello che ha la voce… - Sí, il padre che parla con la voce un po’ rauca. - Il padre Colombo…
- Sí, il padre Antonio Colombo. Mi fa ricordare – quando lo incontro - al film di Rocky che corre per la strada, incrocia un sacerdote italiano e sempre gli chiede una benedizione. A uno come Colombo viene la voglia di chiedergli una benedizione, anche se io non sono molto attaccato ai riti della Chiesa cattolica. Tu lo incontri, e lui sta sorridendo, sempre salutando, cammina e uno gli dice: “Padrecito, buon giorno, come sta, come va …” e lui saluta inmediatamente. - Sempre abbiamo avuto dei buoni missionari italiani. Ti ricordi il primo che é venuto (che Dio l’abbia nella sua gloria!) quel padre magro magro del Cono Sud che sempre camminava (poi gli é succeduto padre Ambrogio Cortesi della parrocchia Divino Maestro) quello magro come uno stecchino (ho perso la memoria…) con la sua borsa incaica a tracolla, tutta la vita camminando… ecco, parlo del padre José Noli.

- Padre Colombo lo vediamo tutte le volte che usciamo dalla Radio per Echenique, tra l’andare e il venire, lui passa sorridendo, tutti lo vedono, tutti lo salutano. Mi viene proprio la voglia di dirle: “Padre, mi dia una benedizione, per favore”. É uno di quei preti di cui puoi fidarti, con lui si puó parlare, conversare, é “un pane di Dio”.
- Sí, sono d’accordo é ‘un pane di Dio’, buono come il pane. Ha anche impulsato lo studio della lingua italiana.
- L’altro signore… non mi fa venire la stessa fiducia che mi trasmette Colombo. Non dico una parola in piú, per non rischiare di essere scomunicato dalla Chiesa. Ripeto, io nonsono molto addentro nella fede cattolica, non sono uno che va sempre a Messa. Sono tra quelli che pensano che per cercare l’incontro con Dio, si puó parlare con lui mentalmente, pregarlo, magari in un stanza chiusa, per cercare di avere un contatto diretto con Lui. Ma c’e sempre qualcuno che ti trasmette un qualcosa che ti facilita.
- Ascolta, mi dicono che Antonio va agli ospedali e alla Beneficenza che ospita ragazzi e ragazze. É certo, peró io pensavo che andasse a trovare un amico, un familiare. No, va proprio all’ospedale, di qua e di lá, da tutti e cerca di dare un conforto agli ammalati. Qualche volta l’ho visto scendere da un taxi collettivo.
- É un tipo che mi piace, ho tanta fiducia in lui. Addirittura sarei disposto a confessarmi da lui, con questo, ho detto tutto.
- Perché non ti confessi con me?
- C’é anche padre Jorge, mio buon amico, lo vedo piú serio, ma proprio per la bella amicizia che abbiamo, non me la sento di confessarmi da lui.
- Non ti conviene, sai che ti darebbe una bella tirata di orecchie. - Certo, va a tirarmi sù, proprio prendendomi per le orecchie. Ho deciso, vado da Colombo, é piú tranquillo, certamente mi manderá a dire 100 Avemaria.
- Lui non ti darebbe una bella penitenza come padre Jorge…

Cristiam e Maria

HO SCRTTTO UN NUOVO LIBRO: MI HUACHO II

Davvero è stato un passatempo nei lunghi mesi di forzata clausura sotto lo sguardo terribile del Covid.
La spinta me l’ha data Oscar Nazario in una intervista del maggio 2020. Mi stavo lamentando di non sapere cosa fare per riempire le giornate, e lui mi dice: “Ma lei ha scritto un libro su Huacho nel 2016, perchè non lo aggiorna, ha una bella penna, si legge con piacere?”
Eccomi qui, pronto a presentarlo al pubblico dopo tanta fatica per passare dalla mia pagina web, scritta per un pubblico italiano, a lettori huaciani, in una lingua che non è la mia. Una sfida anche per l’impaginatore Carlos Grados che si cimentava per la prima volta a redattare un libro, dopo la sua lunga esperienza con librettini di poche pagine, avvisi, inviti, gigantografie. In breve, siano passati attraverso sei stampe e ristampe, con vari momenti di scoraggiamento, anche per colpa del covid che è entrato nelle nostre famiglie. Vivace è la copertina, sempre elegante.

Sono 230 pagine con 32 foto a colori, partono dall’ultimo articolo dell’ottobre 2016 di MI HUACHO, fino alla seconda vacuna Pfizer del 24 maggio 2021 Sono quasi fuori dal tunnel covid.
L’ho dedicato a Peppino Fagnani, volato al cielo il 6 febbraio, mio cognato, amico, fratello e anche maestro di tipografia. Mi manca molto, anche come correttore di bozze dei miei libri. br> “In queste pagine incontriamo fatti vissuti, con le sue gioie e tristezze, che ci coinvolgono per la semplicità della narrazione e la ricchezza di esperienze incancellabili”. Così è scritto nella presentazione. br> Già sto per arrivare al mio 57º anniversario di Ordinazione sacerdotale, il 29 giugno con la festa di San Pietro e Paolo. Covid permettendo, vedrò come lanciare il libro, con Zoom o senza Zoom. br> Il nuovo Presidente del Perù è……………………………………….. br> Con la speranza di riuscire tutti a rialzare la testa e riprendere il nostro camino. br>

Don Antonio Colombo

Huacho, 13 giugno 2021