UN BEL REGALO: MONS. DELPINI IN PERÙ

Preparazione

Il 4 giugno 2019, a Milano, l’Arcivescovo Mons. Mario Delpini mi aveva ricevuto con don Vittorio Ferrari. Ci ascoltò con serenità e alla fine, a noi due ottantenni, disse semplicemente. “Volete tornare in Perú? Fate quello che ritenete oppurtuno, ascoltate lo Spirito Santo e non trascurate la salute”. E che sorpresa ritrovarci in casa mia, qui a Huacho, dopo solo sei mesi.
Un numero infinito di conttatti oltreoceano per arrivare a definire il programma focalizzato all’incontro con i “missionari milanesi” sparsi nel Perù.
La visita ha avuto grande risonanza qui in Perù, tanto che non ho dovuto scattare nessuna foto, tutto il materiale visivo l’ho trovato in Facebook, Tv locali, giornali e interviste radio, oltre a un cineoperatore che spontaneamente e con arte ha filmato tutta la festa in Huacho, sia la Messa che il concerto. Ho saputo che anche la Diocesi di Milano ha fatto servizi speciali per questo viaggio missionario.

PRIMO INCONTRO CON I VOLONTARI MATO GROSSO

Martedì 7 gennaio, alle ore 8 del mattino, spunta dall’aeroporto di Lima Mons. Mario con don Maurizio Vago e don Walter Magni, come comunissimi viaggiatori stanchi anche per la lunga attesa dei bagagli. “Fu bello l’abbraccio”.
In pullman verso la sede di Mato Grosso già si forma un clima di ascolto, domande, risposte, il tutto sempre pacatamente e con sorriso. Lo aspettano 50 volontari del gruppo che continua sulle montagne e in Lima l’opera di Padre Ugo de Censi, quasi tutti della Brianza con il loro tipico dialetto. Subito si stabilisce un ambiente sereno e confortante. Mons. Mario ascoltava piú che chiedere e sorrideva e, dopo aver ascoltato tante forti testimonianze di donazione al Signore fino al sangue dei martiri, dice: “Mi piace ascoltar racconti di fuoco, ecco il vostro parlare esprimeva il fuoco che avete dentro, è il fuoco di Gesù”. Una Messa con tutti i volontari e i bambini del Puericultorio (Centro di assistenza per l’infanzia), un pranzo e poi… vamos a Huacho. Ci scappa un sonnellino prolungato in macchina e la recita pacata del rosario con il commento dei misteri fatto dallo stesso Mons. Mario

SECONDO INCONTRO CON DON ANTONIO A HUACHO

Dal 1989, con la venuta di don Giuseppe Noli, continua lo scambio della fede con la Diocesi di Huacho attraverso il susseguirsi di 40 missionari tra sacerdoti e laici inviati dalla Arcidiocesi di Milano. Ora ci sono solo due ottantenni, don Antonio Colombo parroco della cattedrale di Huacho, una città di 150.000 abitanti, e don Vittorio Ferrari, parroco a Sayan, zona agricola che si spinge su verso le alture delle Ande.
Faccio mio il commento del presentatore Gustavo Samanamud.
“Nella serata di martedì 7 gennaio, siamo stati testimoni di momenti davvero speciali e indimenticabili. Contiamo con la presenza di Monsignor Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, come un segno di amicizia, cooperazione e unione tra due popoli di Italia e Perù, di Milano e Huacho. In una Chiesa strapiena di fedeli si è celebrata una Messa solemne. All’omelia, Monsignore ci ha esortati a cercare sempre di “dare e insegnare agli altri la grazia che viene da Dio. Non dobbiamo dimenticare i bisogni del prossimo, questo deve essere il nostro orizzonte. Dare con il cuore.” Vivaci le parole del Vescovo Mons. Antonio Santarsiero, quasi suplicando, chiede di “lasciarci qui i due vecchietti Antonio e Vittorio”. Tanti appplausi hanno sottolineato la gioia dell’incontro”

TERZO INCONTRO CON L’ORCHESTRA DEL CARCERE

“Lei non ha tempo di andare a visitare il carcere di Carquin. Non si preoccupi, la loro orchestra è fuori nell’atrio ad aspettarlo”. Così Mons. Santarsiero presentò l’incredibile evento.
Sempre i sacerdoti milanesi e le Suore hanno avuto una particolare attenzione ai carcerati. Io continuo a mio modo, con un pallone, una visita per i presepi, un frigorifero e una impastatrice per il laboratorio di industria culinaria e recentemente un appoggio per la nascente orchestra: 15 divise nuove fiammante ed eleganti. Così si è arrivati al piccolo miracolo del concerto in onore di Mons. Mario.
Continua il commento di Gustavo.
“Al termine della Messa, ecco il secondo momento di festa, nell’atrio della Cattedrale godiamo di un concerto indimenticabile: 15 interni sono parte di questo spettacolo. Ci accompagna la Orchestra del carcere di Carquin con il suo programma “Orchestrando” che intende riabilitare i reclusi con la musica, sotto la direzione della maestra Milagros Villavicencio. Con temi molto diversi (Titanic, il condor pasa, la marinera…) si meritarono l’attenzione e l’affetto dei presenti, compresi i loro familiari e i tanti poliziotti impegnati nel controllo. Come non sottolineare l’emozione e la gioia che brillava negli occhi di ciascuno dei 15 musicisti che ci accompagnarono! Un momento come questo dovrà ripetersi. La Vergine Maria ci sostenga in questo nostro impegno di essere Chiesa aprendo le porte verso il futuro, verso il domani. Con la fede tutto può essere differente, migliore”.

QUARTO INCONTRO CON DON VITTORIO A SAYAN

Il mercoledì 9, ha visto la mattinata con la colazione dal Vescovo, il colloquio ad alto livello tra i Vescovi stessi, e poi quello atteso, bello e personale, prima con don Vittorio e poi con me. Resta il segreto di questi incontri, un dialogo sereno con le nostre gioie e difficoltà concludendo con il sigillo finale: “continuate così!”
Non posso dimenticare i momenti del pranzo tutti insieme, con il conversare da un tema all’altro, tra passato, presente e futuro.
Poi l’incontro a Sayan, dove don Vittorio è presente da 16 anni, con uno stile di accostare direttamente le persone, le conosce proprio tutte con vita e miracoli, gioie e dolori, Si è specializzato nei funerali, visite agli infermi e telefonate alle famiglie, vecchiette comprese.
Il frutto si è visto con la sua piccola chiesa piena piena di gente cordiale, con fede e volti sereni. Le tre Suore Serve di Gesù Cristo di Agrate Brianza completano ed arricchiscono l’impegno parrocchiale con la loro attenzione squisita verso piccoli e grandi, spingendosi nel loro operare anche verso i paeselli sparsi sulle montagne fino a 3000 metri di altezza.
Una Messa con toni intimi, una liturgia essenziale, semplicemente bella. Mons. Mario si è trattenuto un buon tempo tra foto e piccoli colloqui, grazie anche al suo fluido spagnolo.

QUINTO INCONTRO CON I SACERDOTI IN SEMINARIO

Tanto ci teneva Mons. Santarsiero a questo momento, fino a cambiare i ritmi degli esercizi spirituali che aveva radunato 60 sacerdoti nel seminario. Messa concelebrata alle 7 del mattino, lauta colazione anche con i seminaristi e l’attesa conferenza di Mons. Mario sul tema la vita del prete.
Con chiarezza indicò la necesità di una riforma urgente e necessaria, non di una rivoluzione. Riforma spirituale sotto lo sguardo dello Spirito Santo. Cosa dice oggi alla Chiesa?
Il problema non è quanti sono oggi i preti di una Diocesi, ma importa che questi preti siano davvero tali. La missione della Chiesa oggi ha bisogno di preti infiammati di spirito, ma che sia santo. Non è il tempo per contare se siamo tanti o pochi, ma se siamo pieni di fuoco dello Spirito.
È stato bello vedere tanti sacerdoti avvicinarsi a Mons. Mario e ai suoi due accompagnatori per chiedere notizie degli ex missionari: “Dove si trova ora don Josè Noli, cosa fa’ don Ambrogio, come sta don Luciano, è vero che don Ezio si trova a Cuba, è guarito don Alberto, in che parrocchia si trova don Gianbattista, e i laici…”
Il tempo è tiranno ma non ci impedisce di fare una breve e intensa sosta alla chiesa di Luriama dove è stato parroco don Giuliano Lonati. Monsignor Mario sì è fermato alcuni minuti in silenzio davanti alla foto e alla targa di don Giuliano, un amico vero, volato in cielo improvvisamente 3 anni fa.

SESTO INCONTRO CON I MISSIONARI DI PUCALLPA

Con il desiderio di mettere nelle mani degli ospiti la copia ufficiale della ripresa televisiva della festa in Huacho, per una manciata di minuti sono riuscito a far perdere il volo per Pucallpa. È stato necessario aspettare due ore, ben riempite con uno spuntino, due interviste per Chiesa di Milano e qualche battuta scherzosa, con don Vittorio a guidare la danza.
A circa 800 km di distanza, nel bel mezzo della foresta amazzonica peruviana, sorge la città di Pucallpa, sulla riva del fiume Ucayali. La presenza dei fidei donum milanesi a Pucallpa ha inizio nel 2007 quando monsignor Gaetano Galbusera è nominato vescovo e don Luciano Garlappi è il primo sacerdote milanese.
Ora a Pucallpa risiedono: don Andrea Gilardi, incaricato della Caritas, don Silvio Andrian, parroco di San Martín de Porres, don Luca Zanta, parroco di San Francisco di Assisi. Per il centro giovanile c’è la famiglia di laici formata da Silvia Caglio e Giacomo Crespi con il piccolo Diego.
Non ho viaggiato a Pucallpa, ho ricevuto le foto dei vari incontri con i missionari e le loro comunità, con il sole, il verde, il fiume in piena e la misteriosa foresta amazzonica. Trascrivo solo il commento che ho ricevuto.
A inizio gennaio abbiamo ricevuto la visita del nostro arcivescovo monsignor Mario Delpini che è venuto a trovarci qui in Perù. Tra le tante riflessioni, ha voluto regalarci queste parole che riteniamo importanti per nostro servizio qui in Perù: “La missione non è determinata dal bisogno degli uomini, ma dal desiderio di Dio di salvare gli uomini. Perciò diventa determinante lasciarsi continuamente ispirare, guidare, correggere da questo dialogo personale con il Signore”.
Il nostro stare in missione non vuole dunque essere solo una risposta a una necessità concreta, ma piuttosto un accompagnare una Chiesa sorella e un camminare con gli ultimi.

SETTIMO INCONTRO CON TRE LAICI A HUAYCAN

Esiste un altro gruppetto di milanesi che formano la Comunità Santo Spirito con tre “giovincelli” attorno ai sessantenni: Gilberto, Daniele e Fiorenza, da 20 anni a Huaycán, un quartiere dell’immensa periferia di Lima.
Leggero e simpatico il loro commento. .
La visita di mons. Mario è stato un bel regalo! Accidentata la coordinazione: ogni giorno ci comunicavano qualche cambio per via del Mato Grosso, del viaggio, del nunzio... poco a poco si riduceva a ore il tempo che avremmo passato insieme. .
Comunque finalmente Gilberto li ha 'ritirati' dall'aeroporto il lunedì 13 mattina presto. Una immersione nel traffico limegno e arrivo a Huaycán verso le 9, 30. Dopo una tranquilla e rinfrescante colazione, una bella chiacchierata in libertà: come stiamo, come sta Huaycán, la parrocchia e la diocesi (fiori e pietre) con gli impegni e il servizio che svolgiamo a livello ecclesiale e anche nella società civile. Abbiamo potuto apprezzare la sincera attenzione di mons Mario, di don Maurizio e don Walter. Abbiamo parlato anche del Perù e del nostro... futuro, ancora un po' nebuloso. .
Poi la Messa feriale ma festiva nella piccola cappella di casa. Chiusura seduti a tavola con buon vino (spagnolo, ops) per l'occasione. Ma già era tardi: alle tre dovevano essere dal nunzio Nicola Girasoli. Saluti abbracci e via sul taxi nuovamente nel traffico. Ciao, hasta la próxima. .
P.S. ci siamo fatti una sola foto, attorno al nostro altare.

E PER FINIRE… CON PAPA FRANCESCO

Curiosissima storia di famiglia. Dal 1971 esiste un libretto sulla formazione della donna africana, opera di mia sorella Suor Dalmazia, allora in Mozambico. Quasi 20 edizioni in diverse lingue per circa 200.000 esemplari. L’ultima avventura è stata la edizione in cicewa, lingua africana che io parlavo in Zambia e Malawi con il titolo Kukula kwa Azimai, copertina azzurra con 1.000 copie. Da lunedì 27 gennaio, una di queste è in mano al Papa Francesco, dono della sua cugina piemontese di Portacomaro, in visita privata in Vaticano. Solo una settimana prima in quel paese si era tenuta una mostra missionaria con l’incontro casuale tra la cugina del Papa, Nella Bergoglio e Suor Dalmazia. Qualche chiacchiera, una foto e “Suora mi dia qualcuno dei suoi libri, devo andare dal Papa, certo gli piaceranno.” Così un altro piccolo miracolo missionario.


Don Antonio Colombo

Huacho 11 febbraio 2020